-50%
Luciana
La problematica del suo pavimento non è da addebitarsi alla sottoscelta, che normalmente evidenzia difetti estetici sin dalla fase di posa. Piuttosto è da attribuirsi alla tecnologia costruttiva del gres porcellanato, che, pur essendosi evoluta nel tempo – arrivando a produzioni decisamente migliori per assorbimento e pulibilità – mantiene dei difetti. Mi riferisco in particolar modo alle versioni levigate, prodotte qualche anno fa. Se potessimo analizzare al microscopio la superficie di un gres porcellanato naturale non smaltato, ci renderemmo conto che non si presenta perfettamente liscia, ma come una distesa di microsfere o microcristalli che, nella fase successiva di levigatura, vengono tagliati – e quindi aperti. È proprio in questi vulcanetti che lo sporco si annida, dando quell’effetto nerastro solitamente a puntini, esteticamente poco gradevole.
Per aiutarla a risolvere le problematiche del suo pavimento le proniamo le seguenti soluzioni:
se il gres porcellanato è già stato vissuto, come nel suo caso, consigliamo di sgrassare il pavimento con prodotti facilmente reperibili sul mercato come il Fila ps87, e in seguito lavare con il Fila Deterdek; infine, dopo un abbondante risciacquo, a seconda del tipo di finitura o effetto del gres porcellanato, si consiglia di eseguire un trattamento antisporco. Il trattamento, di solito, non è necessario ripeterlo se ben eseguito all’inizio della vita del pavimento.
Sempre di Fila consigliamo i seguenti prodotti:
Per una corretta manutenzione è sufficiente usare il detergente neutro Filacleaner, e non ci sarà più bisogno di mettere cere o altro sul pavimento in gres porcellanato (levigato o no).
Mario
Date le eccezionali caratteristiche, oltre che per interni, il gres porcellanato è un prodotto con cui si possono realizzare marciapiedi, vialetti, passaggi carrai, piscine e quant’altro, senza alcun problema di durata. Il gres porcellanato è infatti un prodotto resistente a tutti gli agenti atmosferici. L’unica cosa che consigliamo sempre è di scegliere superfici antisdrucciolo, di cui ormai le ceramiche presentano centinaia di soluzioni, e di curare particolarmente la posa, specialmente quando si utilizzano medi e grandi formati.
Davide
Il nostro suggerimento è quello di cercare di rimuovere la stuccatura presente tra una piastrella e l’altra, in modo da riuscire ad infilare un’ago sotto la piastrella (si prenda una siringa da infermeria, di quelle usa e getta, nella misura di ago più grossa a disposizione).
Dovrà recarsi in una ferramenta attrezzata e comprare una confezione (la più piccola) di colla universale, per lo più a base poliuretanica, scegliendo fra quelle più liquide e meno rapide all’asciugatura. Tentare con la siringa stessa e la colla di riempire la cavità formatasi fra il fondo e la piastrella staccata.
Qualora non fosse possibile arrivare sotto la piastrella a causa della ristretta fuga (spazio tra una piastrella e l’altra), l’unico rimedio sarebbe quello di rimuoverla.
A quel punto potrebbe tentare o con un coltello a lama molto fine, o con una lama di seghetto, asportando la stuccatura fra una piastrella e l’altra, agendo su tutti e quattro i lati della piastrella stessa fino alla possibile rimozione – avendo ben cura di non romperla. Spargere poi la stessa colla sopra indicata sul massetto e incollare nuovamente la piastrella. Attendere almeno un giorno e poi riempire la fuga di stucco per piastrelle, che si trova nei bricolage (in alternativa, utilizzare boiacca di cemento).
Carla
Le due principali aziende italiane produttrici di klinker stanno attraversando un periodo di difficoltà, che ha portato loro a spegnere i forni, e chiudere gli impianti di produzione (riapertura a data da destinarsi).
Quindi i materiali in klinker disponibili sul mercato sono diventati merce rara, e i rivenditori, per avere un minimo di assortimento, sono costretti ad appoggiarsi a produttori tedeschi o francesi, che comunque hanno in gamma serie poco confrontabili con le pregiate soluzioni estetiche a cui ci avevano abituato le nostre due aziende.
Fatte queste considerazioni, pensiamo che difficilmente riuscirà a pavimentare la sua terrazza, se non rivolgendosi al mercato dei gres porcellanati, che oggigiorno presentano caratteristiche estetiche e qualitative validissime, specialmente nei non smaltati (tutto impasto).
Potrà visualizzare moltissime collezioni in gres porcellanato anche nel nostro sito, scegliendo prima l’applicazione (pavimento o rivestimento) e poi selezionando il materiale gres porcellanato.
Monica
Dai dati che ci ha inviato, fatichiamo a definirla una “buona piastrella”, perché oggigiorno 3 PEI (indice di resistenza dello smalto superficiale) indica un prodotto dalle prestazioni non sufficienti per un’applicazione in ambiente cucina. Anche lo spessore segnalato, inoltre, non depone a favore della qualità del prodotto.
Tenga presente che prodotti simili da noi commercializzati non superano i 9,00/10,00 euro + IVA di costo, e che si trovano anche a prezzi nettamente inferiori (6,00/7,00 euro + IVA).
Il particolare del prezzo glielo facciamo notare per far comprendere a lei e a tutta la nostra clientela che anche nella ceramica esiste una scala di valori, e che quando si scende oltre una determinata soglia di prezzo è difficile coniugare qualità e resistenza nel tempo.
Secondo il nostro modesto parere sarebbe più opportuno che lei cercasse dal suo rivenditore di fiducia un gres porcellanato tutto impasto, o colorato in massa, che oltre a garantirle minimo 5 PEI (e quindi una notevole resistenza all’usura), le garantirebbe anche una buonissima resistenza alla caduta di oggetti pesanti, che in cucina non sono eventi rari.
Amos
Igor
Sante
Stelvio
Federico
Cesare
Franco
Massimo
Il pavimento in questione è un Cotto Reale: non lo commercializziamo, ma ben conosciamo gli effetti provocati su di esso da prodotti che contengono succo d’arancia o di limone, altamente corrosivi ed in grado di togliere lucentezza alle piastrelle. In alcuni casi, addirittura, tali succhi possono penetrare in profondità nello smalto, come nel suo caso. Il problema purtroppo è irrisolvibile, se non attraverso una sostituzione della stessa piastrella in gres. Sfortunatamente non abbiamo altre soluzioni da poterle prospettare.
Paola
Ho letto il suo messaggio e mi sono alquanto stupito della poca professionalità del suo posatore, che attribuisce al materiale difetti inesistenti. È infatti prassi ormai assodata riscontrare curvatura o bombatura su tutti i formati di piastrella stretti e lunghi di Gres porcellanato, non solo di Marazzi, ma di qualsiasi azienda produttrice. Essendo però prodotti dotati di una notevole elasticità, mi stupisco che il posatore non sappia che esistono in commercio dei distanziatori a vite o a cuneo (ne esistono parecchi tipi in commercio), creati appositamente per ovviare al “presunto problema” segnalato, e rendere il pavimento perfettamente planare. Esistono su Youtube parecchi filmati che ne spiegano l’utilizzo e la logica per cui è indispensabile utilizzarli; credo che dopo la visione anche lei si renderà conto di quanto ho sopra affermato; basta digitare “livellatori per pavimenti”. Consigli al suo posatore di aggiornarsi, onde evitare di attribuire difetti a prodotti che hanno avuto il loro unico difetto di capitare nelle mani sbagliate. Quando le piastrelle manifestano dei veri problemi o difetti – e può capitare – il cliente finale dal proprio rivenditore va sempre tutelato; ma in questo caso il posatore si deve assumere le proprie responsabilità perché non basta dire “non sapevo”. I posatori si fanno pagare ma poi devono anche dimostrare che effettivamente questa professionalità esiste e nel suo caso – insisto – il posatore ha cercato di nasconderle la propria ignoranza professionale, attribuendo inesistenti problematiche al pavimento pur di non evidenziare responsabilità su una posa dal dubbio risultato.
Commento finale della cliente:
Alessia
Cristina
Il problema risiede tutto nell’assenza di impermeabilizzazione della sua terrazza che, bagnandosi, assorbe chiaramente grosse quantita’ d’acqua e rilascia carbonato di calcio che si materializza sulla superficie e nelle fughe delle piastrelle con i classici aloni bianchi.
Purtroppo il suo problema è irrisolvibile con la pulizia delle pistrelle stesse, perchè negli anni scorsi non veniva steso un impermeabilizzante prima della stesura della colla e delle piastrelle, così da impedire la discesa dell’umidità e la risalita del carbonato di calcio.
L’unico suggerimento che posso dare, onde evitare, se possibile, la demolizione della piastrellatura, è la stesura di un impermeabilizzante tipo Mapelastic Mapei ed una nuova piastrellatura direttamente sopra a questo prodotto, per fare meno spessore possibile.
Altro non saperei suggerirle; ma credo anche che altre soluzioni siano dei pagliativi che non risolverebbero il problema.
Manuela
Roberta
Valentina
Cele
Se verranno osservati questi suggerimenti difficilmente il suo esterno le darà problemi per il futuro.
Rossella
Alberto Mela
Aldo
Monica
Antonio
Alessandro
Claudia
Giovanni
La scelta di utilizzare uno spessore sottile in sovrapposizione o di rimuovere il vecchio pavimento incollandone uno nuovo è condizionata da fattori tecnici. In entrambi i casi, si possono incontrare diverse problematiche. La rimozione del vecchio pavimento sarebbe la soluzione ottimale, ma non indenne da rischi: tubi dell’impianto a volte troppo in superficie, probabili parti di sottofondo che vengono rimosse insieme alle piastrelle smantellando le stesse, disagio nel caso si abiti nei locali dove rispristinare il tutto; rischi che comportano tempi decisamente più lunghi rispetto ad una normale sovrapposizione. Anche la sovrapposizione di un nuovo pavimento sottile, però, ha possibili criticità da tenere in considerazione. Primo su tutti, il discorso prestazionale dell’impianto, che è un aspetto da valutare con un termotecnico, considerando che – fra colla e materiali, pur sottili – sono sempre 10 mm di barriera alla diffusione del calore. Sconsigliamo a tal proposito l’utilizzo di prodotti da 3/3,5 mm a favore di prodotti da 5/6 mm di spessore (+ 3/4 mm di colla). Un altro aspetto da considerare qualora si scelga la sovrapposizione è il discorso porte (ingresso ed interne), a volte impossibili da modificare o modificabili, ma a fronte di costi davvero impegnativi. Come si può quindi desumere dalle valutazioni teoriche sopra illustrate, la scelta finale, prima di essere effettuata, necessita di valutazioni pratiche in loco da parte di più operatori del settore (geometra/falegname/posatore/termotecnico), indispensabili per arrivare ad una decisione definitiva. Effettuata la scelta, siamo a disposizione per proporre le migliori condizioni di vendita su qualsiasi prodotto in ceramica si desideri posare.